Scoppia l’indignazione sui social per la battuta sessista del sindaco di un comune in provincia di Nuoro sul calo delle nascite.
Fa discutere la battuta infelice e sessista del sindaco di Tonara, in provincia di Nuoro. “Tutte le donne libere hanno l’obbligo di recarsi nell’ufficio del sindaco a tre ore di distanza l’una dall’altra” ha scritto in un post su Facebook Pierpaolo Sau, suggerendo una “soluzione” contro il calo delle nascite. Il primo cittadino sardo aveva già fatto questa battuta nel 2010 e l’ha riproposta ora scatenando l’indignazione del web.
Il post del sindaco è stato travolto di commenti della gente che ha criticato aspramente la battutaccia del primo cittadino. Un’ironia sessista e fuori luogo, è stata descritta dagli utenti di Facebook. La bufera social ha costretto il sindaco a rimuovere il commento ma la polemica non si è fermata.
Un’ex consigliera comunale a Oristano ha definito la battuta un caso di “ironia becera e bavosa del sessista di turno“. Lo sdegno unanime ha portato il sindaco Sau a chiedere scusa pubblicamente attraverso un post sul profilo del comune di Tonara.
Le scuse pubbliche del primo cittadino dopo la bufera
“Scusatemi, quello che ho scritto non è degno né di un Sindaco né di una persona comune. Non utilizzo bene i social e credevo fosse un messaggio diretto unicamente a chi ha scritto il post, da non scrivere ugualmente. Riguardava un episodio e battute di dodici anni fa con presenze femminili nel gruppo, logicamente erano solamente esagerazioni che si formulano in contesti scherzosi dove si gioca al rialzo” ha scritto il primo cittadino facendo pubblica ammenda.
Nel post il sindaco continua e precisa: “Non ho mai mancato di rispetto così e ho sempre pensato che la presenza femminile sia risolutiva in tutte le problematiche, infatti nelle giunte da me nominate ho sempre e da sempre richiesto la presenza. Ho quasi sempre votato una donna in tutti i livelli di elezioni. Sono padre di due ragazze che adoro e mi adorano.
Relativamente alla questione del calo delle nascite ha aggiunto che i suoi interventi sul tema sono sempre stati determinati. Infine ha chiesto scusa a chiunque si sia offeso giustificando il suo intervento dicendo che è abituato a scherzare troppo.
